I miei ricordi di bambina sono molto legati a Sant’Antonio, nella mia infanzia era la Chiesa.
In Duomo si andava solo per la messa della mezzanotte a Natale o per i funerali.
Quindi ogni domenica alle dieci c’era l’appuntamento fisso con la messa.
Io da bambina, però, frequentavo il Santuario anche perché andavo ad aiutare la signora Maria che gestiva il negozio dei souvenir. Questo piccolo negozio mi affascinava per la quantità, la varietà ed anche la bellezza di alcuni oggetti. Mi piacevano tantissimo ad esempio le fedine in argento, Maria lo sapeva e qualche volta mi regalava un anellino. Per me era molto prezioso, perché brillante e poi, come mi diceva lei, era benedetto da S. Antonio! Ricordo che mi piaceva fare i pacchettini quando turisti o pellegrini venivano a fare acquisti. Rammento anche il profumo di quell’ambiente e la dolcezza di quella signora a cui piacevano tanto i bambini. A volte mi dava delle scatolette vuote, erano di plastica trasparente, anche quelle a me bambina piacevano tantissimo, le adoperavo per la mia collezione di… Insetti! Ricordo, infine, che un anno per la festa di S. Antonio avevamo lavorato molto, se non erro, avevamo fatto anche un trasloco del negozio… Beh, con mia grande sorpresa sono stata invitata a pranzo insieme a lei dai frati!
Nel mese di maggio, insieme a tanti bambini, si andava a Rosario e salire su dove c’era l’organo per cantare era per noi un privilegio! Anche la sera del 6 maggio 1976, una calda sera di primavera eravamo lì… In tanti, più “rumorosi” del solito, ci prendemmo per questo anche una sgridata. Eravamo allegri, spensierati… Ignari di quello che sarebbe poi successo. L’ultima volta che sono entrata nel Santuario di allora è stata proprio per quel rosario di 44 anni fa.
Paola Lupini